Pittore, scrittore, poeta, matematico, Lucio Saffaro (Trieste 1929 – Bologna 1998) si afferma a partire dagli anni Sessanta come una delle figure più originali e inconsuete della cultura italiana, ricevendo ampi riconoscimenti in ciascuno dei campi in cui si esprime. La mostra, progetto della Fondazione Lucio Saffaro a cura di Claudio Cerritelli e Gisella Vismara, traccia un percorso nell’arte di questa poliedrica figura, presentando circa un centinaio di opere tra dipinti, grafiche e libri.
Il percorso espositivo offre una panoramica esaustiva sulla sua ricerca (1954-1997), a partire dalla fase giovanile – la meno conosciuta – fino alla maturità, simbolizzata dalle forme eleganti e poliedriche che rendono unico il suo lavoro.
Completa la rassegna una sezione composta da alcune fotografie inedite di Nino Migliori, ritrovate di recente, che ritraggono l’artista e amico negli anni Settanta. In mostra anche il documentario Lucio Saffaro. Le forme del pensiero, realizzato nel 2014 dal regista Giosuè Boetto Cohen, con le narrazioni di amici e studiosi come Maurizio Calvesi, Flavio Caroli, Federico Carpi, Claudio Cerritelli, Bruno D’Amore, Michele Emmer, Piergiorgio Odifreddi, Riccardo Sanchini, Luigi Ferdinando Tagliavini, Walter Tega e Gisella Vismara. A questi contributi si aggiungono i preziosi film di famiglia che permettono di entrare nella dimensione intima e privata dell’autore.
Il catalogo di mostra, pubblicato dalla casa editrice BUP – Bologna University Press, raccoglie i contributi critici di Gisella Vismara, consulente scientifica della Fondazione Saffaro, Bruno D’Amore, critico d’arte e matematico e Claudio Cerritelli, già docente di storia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.
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