Inaugurato nel gennaio 2011, Palazzo Fava è oggi il Palazzo delle Esposizioni di Genus Bononiae. Con una superficie di oltre 2600 metri quadrati, ospita regolarmente mostre di respiro nazionale e internazionale, come La Ragazza con l’orecchino di perla e Da Cimabue a Morandi-Felsina Pittrice.
Affrescato al piano nobile dai giovani Annibale, Agostino e Ludovico Carracci, Palazzo Fava fu definito da Roberto Longhi un romanzo storico, immaginato sulla grande pittura precedente capace di oltrepassare le secche del manierismo e di comunicare direttamente ad apertura, non di libro, ma di finestra. É il primo saggio della loro riforma pittorica ed il primo importante ciclo d’affreschi della loro carriera, commissionato da Filippo Fava nel 1584. Tra i riquadri spicca l’episodio degli Incanti notturni di Medea, con la maga nell’atto di purificarsi al ruscello sotto i raggi della luna, definito il primo nudo moderno della storia dell’arte dallo storico dell’arte Andrea Emiliani.
Le origini di Palazzo Fava risalgono all’età medievale, ma la struttura attuale prende forma nel Rinascimento, con i lavori di restauro voluti dalla famiglia Fava che ne entra in possesso nel 1546.
La storia dei Fava, una delle famiglie più antiche della città, è assai vivace e caratterizzata fin dagli albori da esponenti che si distinsero nelle scienze, nelle lettere e nella vita politica: il 22 maggio 1579 Filippo Fava sposa Ginevra Orsi e pochi anni più tardi, nel 1584, incarica i tre giovani Ludovico, Annibale e Agostino Carracci di decorare il salone e le stanze del piano nobile.
Dopo l’estinzione del ramo dei Fava-Ghisilieri, il palazzo pervenne prima alla Famiglia Medica, poi al Grand Hotel Majestic (già Baglioni).
Nel 2005 l’intero complesso è stato acquistato dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, completamente restaurato e riconsegnato alla città come Palazzo delle Esposizioni.
Palazzo Fava è stato per Ludovico, Agostino e Annibale Carracci l’occasione per dare il primo grande saggio della propria arte.
Nel ciclo di Giasone e Medea, che decora il salone del piano nobile, i Carracci raggiungono altissimi risultati per naturalismo anti-accademico e maturità pittorica, innovando il concetto del ciclo di affreschi che fino a quel momento prevedeva una presenza massiccia di decorazioni a scapito della narrazione.
Con questo capolavoro indiscusso della pittura seicentesca i tre artisti rivoluzionarono la tradizionale concezione di partitura narrativa, rappresentando più azioni all’interno dello stesso riquadro, raggiungendo così momenti di assoluta modernità stilistica.
Le altre sale sono decorate da un ciclo di affreschi raffiguranti alcuni episodi tratti dall’Eneide, realizzato da Ludovico Carracci e da allievi noti (Francesco Albani, Bartolomeo Cesi) e ignoti.
Scopri di più sul progetto del Dipartimento Cultura e Promozione della Città, per l’accessibilità per visitatori/turisti con disabilità. Qui troverai le schede dettgliate della Fondazione Gualandi e dell’Associazione Accaparlante, le realtà che hanno effettuato le rilevazioni all’interno delle sedi Genus Bononiae.
Accessibilità per non udenti
Accessibilità per disabilità motoria