Il tè della disobbedienza

“Rifiutate il cinismo, rifiutate di collaborare, non lasciatevi intimorire, rifiutatevi di bere il tè. Dire che un dissidente è stato invitato a “bere il tè” è un modo per dire che ha ricevuto un avvertimento dalla polizia decisa a intimidirlo e a indebolire la resistenza”

Rifiutarsi di bere il tè, per Ai Weiwei, è un gesto altamente simbolico che racchiude molti aspetti della sua storia personale e familiare. Suo padre, Ai Qing, un tempo stretto collaboratore di Mao Zedong e poeta di rilievo nazionale, fu etichettato come dissidente politico e “destrorso” durante la Rivoluzione Culturale. Questo marchio costò al padre e allo stesso Ai Weiwei l’esilio in una regione remota e inospitale conosciuta come “Piccola Siberia”, dove Ai Qing fu condannato ai lavori forzati.

Il percorso della visita mette in luce le tappe fondamentali di questa vicenda biografica, intrecciata ai profondi cambiamenti sociali e culturali della Cina moderna. È una storia di disobbedienza e resistenza alla censura, quella che unisce padre e figlio, offrendoci un potente promemoria sull'importanza di proteggere la libertà d'espressione ancora oggi.

A conclusione della visita, ci ritroveremo al Caffè Letterario di Palazzo Fava per sorseggiare insieme il nostro “Tè della disobbedienza”. Un’occasione per esplorare il mondo affascinante di questa bevanda, che trae origine dalla meravigliosa pianta della “Camellia sinensis”.

Per info e prenotazioni

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055 2989818 (lun-ven 8:30-18:30; sab 8:30-18:00; dom e festivi 9:00-18:00)