
Inaugurazione Sala dei Terremoti
Palazzo Pepoli
Via Castiglione 8, Bologna
Giovedì 27 giugno 2019
Il territorio bolognese è stato spesso interessato, nel corso dei secoli, da lunghe sequenze sismiche: dal XII secolo ad oggi sono 38 i terremoti che hanno interessato la città, tra cui spiccano quelli del 1504-1505, 1779-80, 1834, 1881 e 1929.
La centralità dei terremoti nella storia di Bologna, fenomeni tutt’altro che sporadici o fortuiti ma strutturali alla conformazione geologica del territorio, trova oggi la sua naturale collocazione all’interno del Museo della Storia di Bologna con l’inaugurazione della nuova Sala dei Terremoti al primo piano, che intende essere un punto informativo stabile sui caratteri sismici della città e dell’intera area bolognese - dalla pianura all’Appennino - in cui risiedono oltre un milione di abitanti.
Il percorso espositivo si concentra soprattutto sui monumenti danneggiati di Bologna, localizzati in una grande mappa interattiva, aprendo scenari sconosciuti o poco noti sulla storia delle architetture, sui restauri e sui consolidamenti ancora oggi visibili: ad esempio il grande cerchione di ferro con cui fu cinto il tiburio della cupola del Santuario della Madonna di San Luca a seguito del terremoto del 1881.
Accanto agli aspetti scientifici di più stretta attualità, la Sala propone anche approfondimenti culturali, con le discussioni sulla natura dei terremoti da parte di intellettuali, medici, astronomi e giuristi bolognesi.
Nel tavolo touch sono disponibili anche dei filmati su alcuni terremoti italiani del Novecento, messi a disposizione dalla Cineteca di Bologna.
Il progetto di Emanuela Guidoboni, nota esperta di sismologia storica, è stato realizzato con il Centro di documentazione EEDIS – Eventi Estremi e Disastri. Per gli aspetti geologici, cartografici e strumentali storici hanno collaborato rispettivamente Gianluca Valensise, Gabriele Tarabusi e Graziano Ferrari dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma; ha visionato Gian Battista Vai, Università di Bologna e Museo Geologico Capellini. La progettazione e lo sviluppo delle applicazioni multimediali sono di Stefano Fabbri.
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