Frank King
Un secolo di Gasoline Alley
Palazzo Fava
Via Manzoni 2, Bologna
15 marzo 2019 /
5 maggio 2019
Frank King. Un secolo di Gasoline Alley è la mostra curata dall’associazione Hamelin insieme a Giovanni Nahmias, autore TV e studioso di fumetto, e sostenuta da Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna e Genus Bononiae. Musei della città.
L’esposizione, ospitata al secondo piano di Palazzo Fava in parallelo alla mostra di Bonvi Sturmtruppen. 50 anni, porta per la prima volta in Europa una selezione di quasi 50 tavole originali, organizzate in un percorso che immerge il visitatore nello straordinario mondo creato da Frank King nel corso dei decenni.
Gasoline Alley, letteralmente “la strada della benzina”, uscì nel novembre del 1918 sulle pagine del quotidiano Chicago Tribune: racconta le vicende quotidiane di Walt Wallet e dei suoi amici, tutti appassionati di automobili. Inizialmente è una strip umoristica come tante altre che negli anni venti appaiono sulle pagine dei giornali americani. Ma la svolta nella vita di Walt avviene il 14 febbraio del 1921: qualcuno deposita sulla sua porta un neonato, Skeezix. È un momento fondamentale per l’evoluzione del personaggio e insieme per la storia del fumetto che desidera allargare il pubblico dei lettori introducendo la progressione degli eventi in tempo reale: i personaggi cresceranno e invecchieranno insieme ai loro lettori, giorno dopo giorno (Skeezix ha compiuto 98 anni il 14 febbraio dello scorso anno).
Un’opera monumentale che è sopravvissuta al suo autore – oggi i disegni sono affidati a Jim Scancarelli – che ci appare come un unico grande romanzo realizzato in tempo reale.
Oltre alla grande sensibilità narrativa (nessun altro fumetto ha saputo raccontare con tanta empatia i legami familiari), Frank King è stato un innovatore della forma nella continua ricerca di un realismo psicologico e sociale, che anticipa di molti anni il moderno graphic novel lasciando tracce profonde nell’evoluzione del linguaggio.
Mentre negli Stati Uniti Gasoline Alley è stata un vero fenomeno culturale ed è oggi al centro di riletture d’autore – come quella di Chris Ware, massimo esponente del fumetto contemporaneo che ne ha curato la ristampa critica – in Italia la striscia non è mai stata tradotta.
La mostra vuole quindi portare all’attenzione del pubblico italiano una gemma assoluta della storia del fumetto che merita di essere riscoperta per la modernità del disegno, per la sua straordinaria vicenda editoriale e per l’importanza che riveste nell’evoluzione del fumetto come forma d’arte.
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