Mercoledì 25 ottobre alle ore 21.00 nella Chiesa di Santa Maria della Vita, Oscar De Summa legge Il Frate.
Tra gli scritti di Roversi esiste questa sceneggiatura sulla vita e le opere di San Francesco d’Assisi. Una figura, quella che disegna Roversi, potente e mistica, ma pienamente calata nella vita politica e sociale del suo tempo. Scritta su commissione, la sceneggiatura fu poi modificata da Roversi stesso con Tonino Guerra e Michelangelo Antonioni; purtroppo il film non fu mai realizzato.
“L’attualità carismatica di Francesco figlio di Bernardone – non come personaggio esemplare ma come uomo tutto intero sia del suo tempo sia, soprattutto, del nostro tempo – consiste nella splendida tensione fra la fede cercata e la fede trovata, fra il dio voluto e posseduto e il dio continuamente perduto; in altre parole, fra l’entusiasmo della fede come straordinaria sorpresa del cuore (o come tenerezza del cuore) e il dolore della fede, come ricordo come ansia come costanza in una ricerca senza rassegnazione. Francesco è un cuore d’uomo che si apre e si chiude scoprendo il cielo, cercando il cielo, perdendo il cielo – trascinato in ogni momento da una frana terribile dei sentimenti – fragili, ansiosi, innamorati, mai quietati. Così egli ci consegna un dio che è una grande ombra stravolgente. Se è vero che il suo dio non si possiede mai ma si deve cercarlo sempre, e si manifesta e si rivela solo dentro al fiume drammatico della vita. E non sorride, non punisce ma ferisce, facendosi sanguinare per amore”.
Roberto Roversi
Il testo “Il Frate” oggi viene pubblicato dalla Edizioni Pendragon in occasione della prima edizione di “Officina Roversi”, festival dedicato alla produzione di Roberto Roversi, a cinque anni dalla sua scomparsa.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.