Il futuro è una dimensione da immaginare e progettare nel presente, tenendo conto del passato.
“Il futuro dimenticato” nasce per raccontare la città di Bologna e il suo progetto di futuro, le sue aspirazioni, le visioni dell’avvenire: la nuova sala di Palazzo Pepoli. Museo della Storia di Bologna ospita l’applicazione di realtà virtuale alla scoperta della città che è e che sarà. Attraverso l’utilizzo dei visori, gli utenti del Museo avranno accesso ad un “volo” all’interno di un ambiente stilizzato e completamente ricostruito in 3D.
Il primo percorso è “Il futuro realizzato” che mostra tre progetti emblematici realizzati a Bologna negli ultimi decenni, a partire dalla ricostruzione post bellica della città: a cominciare dalle Torri di Kenzo Tange del Fiera District, parte di un avveniristico progetto di sviluppo urbano, ambizioso ed organico, che non venne compiutamente realizzato. E ancora la Manifattura delle Arti, il distretto culturale progettato dall’Università e dal Comune in collaborazione con l’architetto Aldo Rossi nella zona del vecchio porto sul Canale Navile, che oggi ospita la sede del Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università, la sede della Cineteca, il MAMbo – Museo di Arte Moderna di Bologna, il Cassero, e numerose altre associazioni e circoli culturali. Infine il quartiere Pilastro, primo grande progetto di edilizia popolare in periferia a seguito della grande crescita demografica degli anni ’50 e ’60 e dell’immigrazione. Inaugurato ufficialmente nel 1966 e ampliato poi dieci anni più tardi con la costruzione del “Virgolone”, il Pilastro racconta la visione e la volontà della città di integrare, spesso faticosamente, ceti popolari e immigrati nel tessuto cittadino.
Al primo piano del museo, in uno spazio adiacente la nuova sala, sarà esposto “Bologna 1984” il grande plastico originale del quartiere fieristico realizzato da Kenzo Tange, ceduto in comodato dalla Regione a Genus Bononiae. Un piano urbanistico ambizioso e moderno quello di Tange che immaginava un’espansione moderna nel rispetto di un impianto ancora medievale, collocando Bologna tra le esperienze urbanistiche più innovative a livello internazionale.
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La sala con l’applicazione di realtà virtuale “Il futuro dimenticato” è temporaneamente chiusa