Ciclo di incontri intorno al Polittico Griffoni

Palazzo Fava , dal 07/10/2020 al 09/12/2020

Dal 7 ottobre fino al 9 dicembre 2020, con cadenza settimanale ogni mercoledì alle ore 18.00, Genus Bononiae organizza una serie di conferenze attorno al Polittico Griffoni, affidate ai maggiori esperti dei rispettivi settori. La ricomposizione delle 16 tavole dell’opera realizzata da Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti è un evento unico che ridà alla città di Bologna la giusta posizione nel panorama rinascimentale italiano.

Le conferenze si svolgeranno nella Sala Biblioteca di Palazzo Fava – terzo piano*- con ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su EventBrite con posti limitati. I partecipanti alla conferenza riceveranno un coupon, da cambiare alla biglietteria, per visitare la mostra “La riscoperta di un capolavoro” fino al 10 gennaio 2021 con biglietto ridotto a €12.

*La sala non è raggiungibile tramite ascensore. Per accedere è necessario salire una rampa di scale dall’ultimo piano raggiunto dall’ascensore. Ci scusiamo per il disagio.

 

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MERCOLEDÌ 7 OTTOBRE, ORE 18.00
Incontro con ANGELA DE BENEDICTIS

Un capolavoro dell’architettura rinascimentale bolognese che non può rinascere: la distruzione di Palazzo Bentivoglio (1507).

Palazzo Bentivoglio, iniziato a costruire nel 1460, era ancora in completamento durante la realizzazione del Polittico Griffoni. Fu terminato ben dopo, e – come è noto – completamente distrutto all’inizio del 1507. L’abbattimento è testimoniato da numerose cronache coeve, raccolte anche in narrazioni recenti.

Al di là degli esecutori materiali e di coloro che spinsero a farlo, la distruzione del palazzo fu di fatto la messa in pratica della damnatio memoriae cui Giovanni II Bentivoglio e la sua famiglia furono sottoposti in quanto dichiarati ribelli (cioè rei di lesa maestà) da papa Giulio II. Le conseguenze per la storia di Bologna furono di grande portata e continuano a esserlo anche per la vita attuale della città, non solo per l’architettura e l’urbanistica.

Angela De Benedictis è stata professore ordinario di Storia moderna presso la Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Ha pubblicato saggi e libri sulla storia di Bologna tra il XIV e l’inizio del XX secolo, e anche libri e saggi sulla storia d’Europa in età moderna. Su questi temi continua a fare ricerca e a scrivere.

È possibile vedere la registrazione della conferenza nella sezione “Archivio” della nostra piattaforma: https://piattaformaventiventi.genusbononiae.it

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MERCOLEDÌ 14 OTTOBRE, ORE 18.00
Incontro con CECILIA CAVALCA

Sul ruolo della perduta cornice nella ricostruzione del Polittico Griffoni: ipotesi, indizi, novità.

Una cosa che del Polittico Griffoni sappiamo per certo è che la cornice che racchiudeva le porzioni dipinte, ammirate oggi come singoli quadri, è stata distrutta. Il peso di questa perdita lo denunciano le pitture stesse, mutile senza di essa degli elementi di raccordo necessari a restituire la coerenza figurativa dell’insieme. È proprio nel momento in cui si riesce a mettere a fuoco la cornice, infatti, che l’azione ripartita in singoli scomparti si ricompone in un’unica grandiosa scena naturale, alla quale l’osservatore ha accesso per gradi, guidato dal sottile bilanciamento dei gesti e dai sofisticati accordi cromatici e luministici. Il riconoscimento del carattere di necessità della cornice ha un ruolo essenziale nella corretta riappropriazione del significato più profondo dell’opera e la complessa vicenda che conduce alla definizione del suo carattere trionfale è una metafora perfetta del valore della ricostruzione come atto critico.

Professore a contratto e professore invitato presso Università ed Enti di alta formazione italiani e stranieri, è membro dei consiglieri del Centre d’Art d’Època Moderna (CAEM) dell’Università degli Studi di Lleida. Ha scritto saggi su riviste specializzate come “Paragone” e “Nuovi Studi” e sua è la monografia La pala d’altare a Bologna nel Rinascimento: opere, artisti e città 1450-1500 (2013). Ha partecipato alla realizzazione di cataloghi di collezioni museali ed importanti esposizioni, in Italia e all’estero. Insieme a Mauro Natale ha curato la mostra La riscoperta di un capolavoro e il catalogo Il Polittico Griffoni rinasce a Bologna (2020).

È possibile vedere la registrazione della conferenza nella sezione “Archivio” della nostra piattaforma: https://piattaformaventiventi.genusbononiae.it

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MERCOLEDÌ 21 OTTOBRE, ore 18.00
Incontro con MARIA GIUSEPPINA MUZZARELLI

Modi di vestire e mode nel Polittico Griffoni: fogge, colori, dettagli.

Nella predella del Polittico Griffoni irrompe la vita attraverso la narrazione di drammi e miracolose svolte positive determinate dall’intervento di Vincenzo Ferrer. Si entra così nelle case, ci si aggira per le vie e si incontrano donne e uomini del secondo Quattrocento vestiti alla moda. Di questo ci occuperemo esaminando completi femminili quotidiani e di maggior riguardo, abiti maschili da lavoro, fogge, colori e dettagli.

Maria Giuseppina Muzzarelli insegna “Storia medievale”, “Storia delle città” e “Storia e patrimonio culturale della moda” nell’Università di Bologna. Si occupa di storia della società e della mentalità. Con la Laterza ha pubblicato “Nelle mani delle donne. Nutrire, guarire, avvelenare”, con il Mulino sette libri e gli ultimi due sono: “A capo coperto. Storie di donne e di veli” (nuova ed. 2018) e “Le regole del lusso. Apparenza e vita quotidiana dal Medioevo all’età moderna” (2020).

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MERCOLEDÌ 11 NOVEMBRE, ore 18.00
Elisabetta Polidori e Camilla Roversi-Monaco

La pittura su carta e pergamena ai tempi di Borso D’Este e Giovanni Bentivoglio

Durante la seconda metà del Quattrocento, le corti dei Bentivoglio a Bologna e degli Este a Ferrara sono fucine di sapere e di creatività. Lungi dall’essere confinata alla realizzazione di grandi pale d’altare, come lo splendido Polittico Griffoni, l’attività degli artisti si estende anche all’esecuzione di manoscritti miniati e alla decorazione degli interni di palazzi signorili. Si tratta di un periodo di grande fermento anche sotto il profilo tecnico, durante il quale un nuovo materiale, la carta, si diffonde soppiantando gradualmente la pergamena nelle arti applicate e affermandosi lentamente come supporto principe delle arti grafiche. In questa presentazione esploreremo alcuni esempi di pittura quattrocentesca su carta e pergamena, mettendone in evidenza aspetti artistici, peculiarità tecniche e problematiche conservative.

Elisabetta Polidori è un Funzionario Restauratore del MiBACT, specializzatasi nel restauro di opere d’arte su carta e pergamena presso la Scuola di Alta Formazione “Opificio delle Pietre Dure” di Firenze. Dopo aver lavorato per più di dieci anni in musei esteri tra cui la Freer/Sackler, Smithsonian Institution, di Washington, DC, il Museum of Fine Arts di Boston ed il Walters Art Museum di Baltimora, dal 2018 è in forze presso la Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna.

 Camilla Roversi Monaco è docente dell’Accademia Di Belle Arti di Bologna, dove coordina il Percorso Formativo Professionalizzante “Materiale librario e archivistico. Manufatti cartacei e pergamenacei. Materiale fotografico, cinematografico e digitale” della Scuola di Restauro, e Direttore Tecnico del LabOratorio degli Angeli, realtà storica attiva nel territorio bolognese da oltre 50 anni. Si è specializzata nel restauro di opere d’arte su carta e pergamena presso la Scuola di Alta Formazione “Opificio delle Pietre Dure” di Firenze.

La conferenza è stata registrata a porte chiuse.
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MERCOLEDÌ 25 NOVEMBRE, ore 18.00
Giovanni Sassu

Il duca Borso e i pittori di Schifanoia: Cossa e Roberti a Ferrara

Qualche anno prima del polittico Griffoni, Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti lavorano insieme in uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi del Rinascimento europeo: il Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia. Un capolavoro che, grazie alla miscela di sapienza antica, astrologia di matrice araba e velleità politiche, costituisce il vertice espressivo di una stagione esaltante ed originale per la storia dell’arte, quella fiorita attorno alla carismatica figura di Borso d’Este, marchese e poi duca di Ferrara tra il 1450 ed il 1471.

Storico dell’arte, specializzato nell’arte dell’Italia settentrionale dal Quattro al Seicento, Giovanni Sassu è conservatore dei Musei di Arte Antica e del Museo della Cattedrale di Ferrara. È autore di numerose pubblicazioni edite su riviste, cataloghi e atti di convegni italiani e internazionali incentrate sulla cultura figurativa dell’età delle corti, sul Manierismo emiliano e sulle connessioni tra arte e Controriforma. Tra le mostre curate Carlo Bononi. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese (Palazzo dei Diamanti, 2017-2018), votata dalla stampa specializzata come una delle migliori del 2017, tra le pubblicazioni, invece, Il ferro e l’oro. Carlo V a Bologna: 1529-30 (Bologna 2007).

La conferenza è stata registrata a porte chiuse.
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MERCOLEDì 2 DICEMBRE 2020, ORE 18.00   RIMANDATA
Vincenzo Gheroldi

La qualità, secondo Francesco del Cossa

Il confronto fra le differenti serie di testimonianze (contratti, carteggi, opere, referti tecnici) dimostra come nella seconda metà del Quattrocento si erano verificate diverse occasioni di divergenza fra le attese dei committenti e le produzioni dei pittori. Il punto di contrasto più frequente riguardava i criteri di valutazione della qualità materiale ed esecutiva della pittura. Anche nel caso del cantiere di Francesco del Cossa nel Salone dei mesi di Palazzo Schifanoia a Ferrara è possibile ricostruire una di queste tipiche situazioni di conflitto. Grazie a questo episodio possiamo ricomporre i modelli culturali e i principi teorici che stavano alla base della particolare idea di qualità tecnica che aveva elaborato il pittore.

L’ambito di studio di Vincenzo Gheroldi riguarda principalmente la storia delle tecniche artistiche e le metodologie delle indagini tecniche finalizzate alla conservazione e al restauro. Oltre alle pubblicazioni dedicate alle fonti (i ricettari tardomedievali, la storia delle vernici, i trattati settecenteschi sulle imitazioni delle vernici cinesi) ha pubblicato una serie di studi storico-tecnici su opere altomedievali, trecentesche, tardogotiche, cinquecentesche e settecentesche. Sulla tecnica di Francesco del Cossa ha pubblicato un saggio nel catalogo della mostra a c. di M. Natale, Cosmè Tura e Francesco del Cossa. L’arte a Ferrara nell’età di Borso d’Este, Ferrara 2007.

 

 

MERCOLEDÌ 9 DICEMBRE, ore 18.00
Luigi Ficacci

Bologna, secondo Francesco del Cossa

Attraverso la Mostra di Palazzo Fava e l’opera di Francesco del Cossa, una riflessione sul carattere culturale della Bologna del primo Rinascimento, negli anni Settanta del secolo quindicesimo. Dal Polittico Griffoni, con la sua spazialità, volumi e trattamento di luce e colore, alla differenza di linguaggio di Cossa a Ferrara e a Bologna, prima e dopo la sua attività a Schifanoia per Borso d’Este. Si indaga la reazione del Cossa nell’interpretare i diversi ambienti culturali e le loro esigenze tra corte ducale a Ferrara e signoria municipale a Bologna.

Luigi Ficacci, allievo di Giulio Carlo Argan, ha indagato temi dell’arte del Sei e Settecento e della Contemporaneità. Dal 1980 opera nella tutela del patrimonio storico artistico italiano, presso il Ministero dei Beni Culturali, dapprima come ispettore alla Soprintendenza di Modena e Reggio Emilia, poi all’Istituto Nazionale per la Grafica, a Roma. È stato il primo Soprintendente di Lucca e Massa Carrara, che ha fondato nel 2005, e l’ultimo della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici Bologna, dal 2008 fino alla sua estinzione nel 2015; quindi è tornato a dirigere la Soprintendenza di Lucca e Massa Carrara. Dal 2018 guida l’Istituto Centrale per il Restauro.

La conferenza è stata registrata a porte chiuse.
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Sede

Palazzo Fava

via Manzoni 2, Bologna