Archivio Ferrari

Palazzo Fava

Genus Bononiae, con il sostegno della Fondazione Carisbo, realizza il progetto di acquisizione, archiviazione, conservazione e valorizzazione in formato digitale del prezioso materiale fotografico del fotoreporter bolognese Paolo Ferrari da lui generosamente donato.

L’archivio fotografico Paolo Ferrari conta un milione di negativi 35 mm in bianco e nero, circa 400 mila diapositive e negativi a colori e oltre 1 milione di immagini digitali. Questo patrimonio di grande valore storico, artistico e culturale, comprende il lavoro di cinquant’anni di carriera – dall’inizio degli anni Settanta al 2008 circa – durante i quali sono stati raccontati gli eventi principali della città di Bologna e provincia, ma anche reportage realizzati su tutto il territorio nazionale e all’estero.

L’Archivio è strutturato da Paolo Ferrari principalmente nel Cronologico (dal 1972 al 2000 circa) e in quello dei Personaggi. Inoltre alcuni importanti servizi sono separati da questa metodologia di archiviazione e vengono catalogati a parte, rispettando gli intenti dell’autore.

L’Archivio è ora conservato presso la sede di Palazzo Fava, in Via Manzoni 2 a Bologna, nel rispetto della disposizione originale dei materiali in pellicola. Qui operano le archiviste che completano la schedatura e l’immissione dei file, tramutati dagli originali in pellicola, secondo un progetto di selezione e restauro digitale che vuole rappresentare nel miglior modo sia le tematiche affrontate, cronaca nera, reportage, politica, cultura e mondo dello spettacolo, religione, sport tra i principali, sia il valore estetico dell’autore Paolo Ferrari.
Uno degli argomenti affrontati, la cronaca nera, oggetto di una mostra tra il 2020 ed il 2021, Criminis Imago ha espresso la potenzialità di questo archivio.

“Le fotografie che compongono il presente archivio sono state scattate nell’espletamento di attività giornalistica. L’archiviazione e la pubblicazione delle fotografie costituiscono attività aventi finalità di carattere storico e culturale, e devono intendersi indispensabili per il perseguimento di tali scopi.
Le foto ritraenti persone sono state scattate prevalentemente nel corso di eventi pubblici o di fatti cronaca, in ogni caso in occasioni che ai fini della predetta attività di archiviazione rappresentano eventi rilevanti per la storia della città di Bologna.
Chiunque dovesse ritenere che tale pubblicazione costituisca una violazione di qualsivoglia natura è invitato a contattare l’Archivio, che si rende fin d’ora disponibile a valutare ogni eventuale segnalazione con la massima attenzione”.

Per maggiori informazioni, visita il sito: archivioferrari.genusbononiae.it

 

Biografia di Paolo Ferrari

Paolo Ferrari nasce il 16 luglio 1934. Dopo un periodo di studio alla Columbia University di New York negli anni ’60 inizia a fotografare con una fotocamera 6×6 Rolleicord comperata a rate.

Quando si parla di fotogiornalismo a Bologna è impossibile prescindere dalla figura di Paolo Ferrari. Decano dei fotoreporter bolognesi in attività, dai primi anni ’70, con oltre tre decenni di scatti alle spalle ha documentato ininterrottamente con cura e passione i vari aspetti della vita quotidiana della città. In realtà la fama delle sue immagini supera i confini locali, e si inserisce in un contesto nazionale, in particolare sui temi della criminalità e dei reportage sul Jazz. All’inizio degli anni ’70, costituisce la società «FN» con Luigi Nasalvi. La passione per il jazz, lo porta ai complessi musicali, all’ambiente di Pupi Avati e al set delle scene cinematografiche, in un curioso cocktail tra “musica e clock”.

Poi si avvicina alla carta stampata: «Qui Bologna», «Carlino Sera», «Il Resto del Carlino» sono i primi giornali ai quali collabora con le sue foto. Da allora l’occhio attento di Paolo Ferrari inquadra il mondo e ne fissa le emozioni e gli scatti quotidiani.

Ha esposto in numerose mostre tra cui a Palazzo Re Enzo nella mostra collettiva “Cronaca”, dedicata all’attività dei fotoreporter che lavoravano con le testate giornalistiche della città di Bologna; all’Ospedale Maggiore, insieme al collega Paolo Righi, nella mostra “I volti del soccorso”, che racconta il sacrificio dei pompieri e di Bologna Soccorso durante la strage della stazione del 1980.
Ha fotografato per «Il Resto del Carlino», il periodico «Famiglia Cristiana»; è stato corrispondente da Bologna dell’agenzia di stampa statunitense A.P. (Associated Press) e dell’Agenzia Italia, pubblicando su numerose testate nazionali e internazionali. Pubblica numerosi volumi di fotografia come autore unico e con altri autori, sui temi a lui più cari come la città, i musicisti, l’arte, la cronaca.
Paolo ci ha lasciato il 3 febbraio del 2021.

Il suo vastissimo lavoro, realizzato sempre con grande rigore tecnico e stilistico, rappresenta un patrimonio iconografico e documentale enorme.
Grazie alla donazione di Paolo Ferrari a Genus Bononiae, si è attivato un progetto di valorizzazione e conoscenza di questo patrimonio fotografico, con circa due milioni di negativi e diapositive, oltre ai file digitali.
La Fondazione Carisbo sostiene questo progetto per la collettività.

 

Sede

Palazzo Fava

via Manzoni 2, Bologna